Mi chiamo Matteo Natalucci, ho 24 anni, sono nato a Osimo, un piccolo paese nel bel mezzo delle colline marchigiane. Da tre anni mi sono trasferito a Roma, dove attualmente vivo, per frequentare il master triennale alla Scuola Romana di Fotografia, dove ho conseguito il diploma.
Contemporaneamente, per mio interesse personale, ho approfondito presso uno studio privato le conoscenze in post-produzione fotografica. Durante questi anni ho avuto diverse esperienze come assistente in vari studi fotografici.
Avendo appena concluso gli studi, inizio ora ad approcciarmi al mondo del lavoro professionale.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Ho iniziato ad amare la fotografia fin da piccolo come portaborse di mio padre, appassionato di fotografia, durante le nostre lunghe passeggiate e giornate di pesca in laghetti di campagna. Solo dopo la maturità però, questa mia passione è diventata sempre più una necessità da soddisfare. Dopo una lunga riflessione ho deciso di iscrivermi alla Scuola Romana di Fotografia, e qui ho scoperto il vero mondo della fotografia.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Principalmente fotografia di paesaggio, per un mio bisogno di stretto contatto con la natura.
Nell’ultimo periodo mi sto avvicinando alla fotografia documentaria adattandomi di volta in volta ad un linguaggio che meglio trasmetta ciò che voglio esprimere.
La tua giornata tipo?
Ogni giornata per me è un’avventura: so quando inizia ma non quando può finire e soprattutto non so come.
Ho tantissimi interessi, più disparati tra di loro; potrei dire in sintesi che: “ci sono molte vite nella mia vita”.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
La fotografia più importante per me in questo momento è questa:
è la sintesi di un percorso durato tre anni; frutto di ricerca, impegno e tecnica, in continua evoluzione.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Nella foto dell’attrezzatura, ho messo una Nikon D800, una Fuji X-E2, e due analogiche: una Nikon F100 e una Kiev 60 ereditate da mio padre, un grandangolo 16-35 f.4, un tutto fare 24-70 f2.8, il 70-200 f2.8, un flash speedlight, un teleconverter e l’insostituibile cavalletto.
Spesso in oltre aggiungo il computer e la tavoletta grafica.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Mi piacerebbe prendere un 105 macro e per il momento non penso di dar via nulla.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Leggo le molte newsletter che mi arrivano. Sicuramente i siti che visito più spesso sono Artribune, Gup e American Suburb x.
Grazie Matteo!
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