Ciao, mi chiamo Lorenzo Castore, ho 43 anni e oltre alle fotografie provo ad avvicinarmi all’immagine in movimento, insegno e mi piacerebbe avere anche una fonte di reddito diversa dalla fotografia ma per ora non ce l’ho.
Vivo a Roma, ma per lavoro mi muovo molto in posti diversi. Vado a periodi. Da un po’ vado spesso a Catania.
Faccio fotografie da quando ho 20 anni e l’ho fatto soprattutto in Europa, India, a Cuba e negli Stati Uniti – principalmente a New York.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Ero ossessionato fin da bambino nel cercare di capire per cosa fossi fatto. Verso i 20 anni ho cominciato a fare fotografie-ricordo soprattutto in viaggio, poi poco dopo sono capitato per caso ad una mostra di Koudelka che mi ha molto colpito e direi che ha condizionato la mia decisione sul da farsi.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Non mi interessano i generi fotografici in sé ma l’intensità, la personalità e l’innocenza dell’approccio.
La tua giornata tipo?
È da una vita che mi do da fare per non avere una giornata tipo 🙂
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Non riesco a fare classifiche ma c’è una fotografia fatta in India nel 1997 che mi ha fatto capire/intuire tante cose sulle potenzialità della fotografia come mezzo di espressione e anche su una certa grazia che è uno stato non programmabile ma nei confronti del quale ci si deve mettere in condizione di apertura, cercando di meritarsela. E va ben oltre la fotografia. Implica una relazione tutta speciale nei confronti delle nostre ‘piccole’ aspettative.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Preferisco non girare con una borsa fotografica, non mi sento a mio agio nell’approccio professionale iper tecnico. Cerco di essere il più preparato possibile su quello che mi serve sapere, la tecnica deve essere un mezzo per fare quello che si vuole altrimenti diventa un limite alla capacità di espressione ma di per sé significa poco, almeno per me. In vita mia ho usato di tutto e continuo ad usare diverse macchine a seconda delle occasioni (Rolleiflex, Holga, Hasselblad X-Pan, Nikon FM2, Pentax 6X7, Speed Graphic, e poi una Canon 5D per le commissioni) ma essere leggero e dare poco nell’occhio nella maggior parte dei casi è la cosa più importante. Di certo ho sempre rullini, pile, una compatta da tasca (Contax T3, T2 oppure Olympus Mju) e la mia Leica MP. Ma l’attrezzatura cambia a seconda delle situazioni.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
A volte penso che dovrei eliminare la compatta per essere ancora più essenziale ma poi non lo faccio. Ho un po’ la mania di togliere ma credo di essere arrivato a una sintesi giusta per me.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Non saprei, nessuno in particolare ma mi diverto a vedere Instagram.
Grazie Lorenzo!
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